L’origine di Canepina risale all’alto medioevo: il primo documento che ne fa menzione risale al 1093 e sappiamo che la sua costituzione fu voluta dai prefetti di Vico (che ne richiesero però conferma ed approvazione dal pontefice).
I dintorni furono frequentati fin dall’epoca etrusca, come dimostrano i reperti rinvenutivi, e le numerose attestazioni della presenza umana nel territorio inducono a pensare alla nascita di un abitato rustico in epoca molto antica. Possedimento del Comune di Viterbo, Canepina fu da questo donata al papato; ceduta da papa Paolo III Farnese al figlio Pierluigi, rimase poi per lungo tempo sotto il diretto dominio dei Farnese, incorporata al Ducato di Castro e Ronciglione, fino ad essere infine restituita ai beni della Chiesa quando Castro venne distrutta per volontà di papa Innocenzo X.
Canepina conserva numerose testimonianze del suo passato: il Borgo Medievale, visione degna di un racconto fantastico nei giorni di bruma invernale; il Palazzo Comunale, seicentesco; il Castello Anguillara, dalle caratteristiche torri cilindriche.
Numerose le chiese, ricche di notevoli opere artistiche: la cinquecentesca chiesa di Santa Maria Assunta, ad esempio, è un ampio edificio a tre navate e possiede un calice ed una patena d’argento opera di un quattrocentesco orafo viterbese, mentre la chiesa della Madonna del Carmine, a navata unica, è comunque ammirevole per gli affreschi, gli stucchi e le decorazioni cinquecentesche che ne abbelliscono l’interno.
Una visita merita certamente il Museo delle Tradizioni Popolari, che ha sede nell’ex convento dei Padri Carmelitani: qui sono conservati gli oggetti della vita quotidiana ed i tradizionali strumenti di lavoro utilizzati dagli antichi abitanti per le attività artigianali più tipiche di Canepina, la costruzione delle botti di castagno e la lavorazione della canapa.
Canepina è nota per i boschi di castagni che la circondano: il prezioso albero ha contribuito al benessere degli abitanti con il suo legno, dal quale, fino a pochi decenni fa, si producevano la botti per la conservazione del vino, e con il suo frutto saporito, prodotto, commercializzato e gustato sotto forma di tante specialità.
Ad Ottobre, negli ultimi tre week-end del mese, si svolgono le rinomate “Giornate della Castagna” celebrazioni a carattere folcloristico, culturale e gastronomico. Durante le giornate vengono aperte le caratteristiche ed antichissime cantine dove si possono gustare i prodotti tipici locali ed in particolare i primi piatti “Maccaroni” e “Ceciliani”, pasta fatta in casa condita con sughi ricchi di profumati porcini dei Monti Cimini.